sabato 13 giugno 2015

                                      "I tre porcellini"  

                                


Leggendo la rivista "Infanzia" ho trovato un articolo di Giorgia Lodi in cui racconta come ha affrontato l'elaborazione del trauma del terremoto del 20 maggio 2012 con i bambini di una scuola dell'infanzia a Massa Finalese (MO).

Quella del terremoto è stata un'esperienza dolorosa per varie regioni d'Italia e trovo che sia un esempio concreto di cosa voglia dire rialzarsi dopo una caduta, rimboccarsi le maniche dopo che hai perso tutto, dopo che ti crolla davanti agli occhi il tuo "nido" e con esso tutte le tue sicurezze. 
Ebbene queste regioni si sono attivate e hanno ricostruito le loro case e le loro città.

Riporto qui sotto alcuni stralci di questo articolo.

<< Il 20 maggio 2012 la terra ha tremato e l'Emilia è stata scossa dal terremoto che si è portato via affetti, case e lavoro di molte famiglie. 
L'elaborazione di un trauma è un compito difficile, quasi impossibile se lo si compie in solitudine.
Le parole e le immagini suscitano forti emozioni, dentro ogni libro che sfogliamo, che leggiamo, che guardiamo ci sono storie da cui si può attingere e di cui l'infanzia ha bisogno per crescere per affrontare le proprie ansie e paure. Abbiamo pensato che ai bambini piacciono le storie. Ai bambini piace guardare le figure dei libri.
Dopo queste riflessioni, ho deciso di proporre ai bambini la favola de "I tre porcellini"; è una storia che parla di case e in questo momento è un argomento che li tocca molto da vicino. Le case dell'Emilia sono state danneggiate, qualche bimbo in casa non può più entrarci, qualcun altro non potrà più entrarci per mesi, qualcuno più fortunato c'è già tornato. Case sicure, non sicure, che crollano, che resistono. Quali sono le case più sicure? Ognuno dice la propria, "I tre porcellini" sono una fiaba finalizzata a infondere ai bambini un senso di sicurezza verso le loro abitazioni, poiché "giocando" con una storia si possono allontanare le paure e tornare a sorridere e fidarsi della propria casa infonde un senso di serenità. Le nostre case sono tutte costruite con i mattoni, quindi, se ascoltiamo quello che dicono i porcellini, dovrebbero essere le più sicure, ma allora come mai qualcuna non ha resistito? Le immagini della storia dei tre porcellini raffigurano anche case che crollano, ma il finale, in cui si rifugiano tutti nella casa di mattoni e sconfiggono il lupo è veramente rincuorante.>>

<<Per quanto riguarda il tema della casa ho notato che i bambini non sono stati particolarmente turbati dal fatto che la casa di paglia e quella di legno siano cadute grazie al soffio del lupo. Solo un bambino ha fatto notare a me e ai miei compagni che la casa di mattoni non può cadere con il soffio del lupo, ma può cadere con il terremoto>>. 

Le fiabe, le immagini, persone che ti stanno accanto e ti sostengono, ancora una volta si sono rivelate modalità efficaci di sviluppo della "resilienza". Non dobbiamo pensare che una persona a cui rivolgere queste attenzioni sia "problematica" anzi, la persona "resiliente" ha una particolare sensibilità in più rispetto agli altri. Questi bambini che hanno vissuto questa dolorosa esperienza hanno imparato che ci si può sempre rialzare, che insieme ce la si può fare. 

Fonte: "Infanzia. Rivista di studi ed esperienze sull'educazione 0-6." Anno XLI. Edizione di marzo-aprile. Esperienza di Giorgia Lodi a pagina 141.

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