sabato 21 giugno 2014

Come coltivare la resilienza...



La resilienza va coltivata soprattutto nel periodo che va dall'infanzia all'adolescenza; in questo periodo infatti il fanciullo sperimenta la cosiddetta ''crisi adolescenziale'', si sente inadeguato, non si apprezza, si sente insicuro. 
Il fanciullo impara così ad affrontare le debolezze che contraddistinguono questa fase della vita e si rialza da questa crisi affrontando la realtà con maggior consapevolezza e sicurezza in sé stesso. 

Le persone che stanno accanto ai bambini possono facilitare loro questo percorso di assimilazione e rinforzo, stimolando le aree affettive, comportamentali e cognitive. Per farlo è necessario valorizzare i loro punti di forza ed i lati positivi, e non le loro mancanze o fragilità. È importante sottolineare però che chi si occupa di loro non elimini dal loro cammino ostacoli e frustrazioni, altrimenti essi non avrebbero mai la possibilità di mettersi alla prova ed irrobustirsi.

Alcuni fattori che permettono lo sviluppo della resilienza psicologica sono:

  • stringere legami affettivi;
  • affrontare relazioni sociali;
  • aiutare il ragazzo ad avere fiducia in sé stesso;
  • farlo sentire all'altezza; 
  • far accrescere la sua autostima.




Ma in concreto quali attività si possono svolgere per aiutare un bambino o un ragazzo che ha subito un grave trauma?




"Il re Leone" dal trauma alla rinascita

Immaginiamo che un bambino abbia perso un genitore ad esempio... cosa possiamo fare noi in qualità di educatori per aiutare questo bambino a rielaborare questo lutto?

Risultano efficaci vari metodi come leggere delle fiabe,  dei romanzi, far ascoltare certe canzoni o guardare film o cartoni animati che siano inerenti alla situazione.

Ad esempio in questo caso si potrebbe proporre al bambino la visione de "Il re leone". In questa storia il piccolo leone Simba perde il suo papà Mufasa, ucciso dallo zio Scar che voleva rubare loro il regno. Il piccolo Simba allora si ritrova solo, senza più una guida. Simba, nella sua fuga, incontra il suricato Timòn ed il facocero Pumbaa, che lo educano a godersi la vita senza preoccupazioni, attraverso il loro motto Hakuna matata. Questo incontro è particolarmente importante perché segnerà una "risalita" nella vita di Simba che inizierà a mettersi in gioco per riconquistare il suo regno. Alla fine Simba avrà un vero e proprio scontro con lo zio Scar e da questo ne uscirà vittorioso. Simba riporta così pace e serenità nella valle, diventando il re e dando alla luce un cucciolo con la sua compagna Nala. La nascita di questo nuovo cucciolo stà anche a significare una rinascita di Simba che ha superato la perturbazione iniziale fino a giungere alla serenità.
   
Quindi:

Perturbazione            ----->               Accettazione                ----->            Serenità
 
Lo scopo di questo metodo è quello di fare in modo che il bambino capisca che non è l'unico in quella situazione, che non è solo, che ci sarà sempre qualcuno al suo fianco pronto ad aiutarlo e che ce la può fare.
Si vuole cercare di far immedesimare il bambino in tale storia, affinché riesca a mano a mano a rielaborare questo trauma nella maniera in cui possa affrontare la sua vita il più serenamente possibile. Il bambino mettendosi in relazione con tale storia capisce empaticamente ciò che stà passando il piccolo leone e da ciò ne ricava un insegnamento.

In pratica si cerca di portare lo stato d'animo della persona verso quel ''lieto fine'' tipico di queste storie animate.