sabato 21 giugno 2014

Come coltivare la resilienza...



La resilienza va coltivata soprattutto nel periodo che va dall'infanzia all'adolescenza; in questo periodo infatti il fanciullo sperimenta la cosiddetta ''crisi adolescenziale'', si sente inadeguato, non si apprezza, si sente insicuro. 
Il fanciullo impara così ad affrontare le debolezze che contraddistinguono questa fase della vita e si rialza da questa crisi affrontando la realtà con maggior consapevolezza e sicurezza in sé stesso. 

Le persone che stanno accanto ai bambini possono facilitare loro questo percorso di assimilazione e rinforzo, stimolando le aree affettive, comportamentali e cognitive. Per farlo è necessario valorizzare i loro punti di forza ed i lati positivi, e non le loro mancanze o fragilità. È importante sottolineare però che chi si occupa di loro non elimini dal loro cammino ostacoli e frustrazioni, altrimenti essi non avrebbero mai la possibilità di mettersi alla prova ed irrobustirsi.

Alcuni fattori che permettono lo sviluppo della resilienza psicologica sono:

  • stringere legami affettivi;
  • affrontare relazioni sociali;
  • aiutare il ragazzo ad avere fiducia in sé stesso;
  • farlo sentire all'altezza; 
  • far accrescere la sua autostima.




Ma in concreto quali attività si possono svolgere per aiutare un bambino o un ragazzo che ha subito un grave trauma?




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